Appena qualche giorno fa, 3.300 esemplari di “Carettochelys insculpta” sono stati sequestrati nelle acque al largo di Batu Pahat in Malesia, ove gli uomini della MMEA hanno intercettato una barca con a bordo due contrabbandieri.
Ieri l’agenzia governativa filippina “Bureau of Customs“, che si occupa tra le altre cose di prevenire l’ingresso di merci di contrabbando, ha annunciato il sequestro di oltre 1500 tartarughe avvenuto al Terminal 2 dell’aeroporto internazionale di Manila-Ninoy Aquino.
I rettili erano avvolti nel nastro adesivo e stipati all’interno di quattro bagagli di un passeggero arrivato nelle Filippine con un volo della “Philippine Airlines” proveniente da Hong Kong, il quale ha abbandonato le valigie sul rullo probabilmente per paura delle sanzioni previste per chi commercia illegalmente fauna selvatica.
Infatti, tale violazione può essere punita con la reclusione da uno a due anni e con una multa da 20 mila a 200 mila pesos filippini (circa da 340 a 3400 euro), cifre comunque molto più basse rispetto al valore stimato intorno ai 4,5 milioni (76 mila euro circa) del “carico”.
Le specie presenti nei bagagli erano varie, sia terrestri che acquatiche; infatti, dalle immagini distribuite dalla polizia si possono notare: Chelydra serpentina, Chelus fimbriata (Mata mata), Sternotherus carinatus, Chelonoidis carbonaria, Centrochelys sulcata, Geochelone elegans e Testudo hermanni.