Sono già diversi anni che, secondo gli esperti, è possibile che le pericolose Chelydra serpentina si siano riprodotte lungo le sponde del Tevere e dei suoi affluenti al nord di Roma. Dal 2000 al 2010 su quattro segnalazioni di esemplari avvistati in Italia, due erano avvenute nel Lazio mentre dal 2011 ad oggi sono state oltre quaranta le Chelydra identificate nei corsi d’acqua, in laghetti artificiali o a spasso in aree urbane italiane e di queste ben un terzo nella regione laziale.
Nel 2019 inoltre, il team del biologo Vincenzo Ferri, durante uno studio sulla presenza di tale specie nel fiume Tevere, ha avvistato una femmina adulta “in atteggiamenti assimilabili a quelli di una femmina matura alla ricerca di un sito adatto per la deposizione delle uova“. Nell’ultima settimana la teoria della possibile riproduzione in questo fiume sembra confermata dal ritrovamento, in appena tre giorni, di due esemplari di Chelydra serpentina.
Dopo la piccola tartaruga azzannatrice rinvenuta nella proprietà di un uomo a Capena (RM) lo scorso giovedì, domenica mattina una donna ha notato la presenza di una tartaruga sul ciglio della strada che collega Morlupo (RM) proprio a Capena. Col marito si sono fermati per evitare che l’esemplare venisse investito ma, una volta avvicinatisi, hanno riconosciuto la specie vista in foto pochi giorni prima e trovata ad appena due chilometri di distanza.
Subito hanno avvisato le autorità competenti, le quali anche stavolta si sono rivolte al naturalista zoologo Andrea Lunerti per la cattura. «Questa è una zona ricca di fossi che, con le ultime piogge, si sono ingrossati. È lì che trovano le loro prede» ha riferito in un’intervista a “RomaToday“.
Come la precedente azzannatrice, anche questa è stata consegnata al Centro di Recupero Fauna Selvatica del Reparto Carabinieri Biodiversità di Fogliano (LT). Ricordiamo che la Chelydra serpentina, a seguito del Decreto del Ministero dell’Ambiente del 19 aprile 1996, è inserita tra gli animali che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica e di cui ne è vietata la detenzione (salvo rarissime eccezioni).