Venerdì mattina il signor Stefano Boschi, carico dall’aver trovato un nido il giorno precedente sulla spiaggia di Portopalo di Capo Passero (SR), in località Isola delle Correnti, ha deciso di effettuare un’altra passeggiata sullo stesso arenile e la costanza lo ha premiato.
Come per le altre tracce trovate nella Sicilia Sud Orientale, per la verifica della presenza delle uova sulla spiaggia è giunta la biologa marina Oleana Olga Prato, la quale ha rinvenuto la camera d’incubazione e, aiutata dal volontario Andrea Zappalà, ha messo in sicurezza l’area.
La collaborazione tra enti, volontari e comuni cittadini è di fondamentale importanza per la salvaguardia delle tartarughe marine. Ciò si evince palesemente da quanto accaduto ieri sulla spiaggia di Acciaroli, frazione di Pollica (SA), dove gli operatori della Sarim (azienda di gestione rifiuti) hanno rinvenuto e segnalato una traccia sospetta sulla sabbia, durante il loro turno di pulizia dell’arenile.
Come avvenuto per il primo nido salernitano, messo in sicurezza a Eboli (SA) il 16 giugno, mamma tartaruga aveva deposto in prossimità della battigia e dunque Roberta Teti e Marianna Farina, borsiste della SZN “Anton Dohrn” di Napoli, hanno provveduto a spostare le uova in una posizione più idonea.
L’ultima deposizione confermata sulle spiagge italiane, in ordine di tempo, arriva dalla provincia di Catanzaro, dove il signor Gabriel ha segnalato alla Capitaneria di Porto di Crotone la presenza di strane tracce sull’arenile. Sul posto è giunto il biologo Silvio Cimbalo del WWF che, coadiuvato da Giada Sangiovanni, ha identificato il nido e messo in sicurezza la zona, confermando la quinta deposizione dell’anno in Calabria.