Un evento senza precedenti è stato registrato sabato 4 ottobre 2025 all’Isola dell’Asinara, dove è stato individuato il primo nido di Caretta caretta mai documentato all’interno del Parco Nazionale. La scoperta è avvenuta grazie alla segnalazione di una visitatrice che, durante una passeggiata a Cala dei Ponzesi, ha notato un piccolo di tartaruga marina in difficoltà sulla battigia.
Lo staff del Centro Recupero Animali Marini dell’Asinara (CRAMA) è intervenuto immediatamente per prestare soccorso all’esemplare e per monitorare l’area. Durante le verifiche, i biologi hanno individuato il sito di nidificazione poco distante, dove 15 hatchlings stavano emergendo dalla sabbia per dirigersi verso il mare, seguiti passo dopo passo dai ricercatori e dal medico veterinario del centro.
Un traguardo per la conservazione in Sardegna
Si tratta di un risultato di grande valore simbolico e scientifico: non solo perché è il primo nido mai accertato nel territorio del Parco Nazionale dell’Asinara, ma anche perché conferma la crescente espansione riproduttiva della specie in Sardegna. Nel solo 2025, l’isola ha già raggiunto il traguardo di 21 nidi documentati, un record assoluto rispetto agli anni precedenti (8 nel 2024, 19 nel 2023, 1 nel 2022).
L’episodio si inserisce in un contesto di successo della Rete Regionale per la Conservazione della Fauna Marina, di cui l’Ente Parco è uno dei nodi principali. Grazie alla pronta collaborazione con i referenti scientifici del Centro di Recupero del Sinis (CReS), l’area è stata messa in sicurezza secondo i protocolli regionali per la gestione dei siti di nidificazione.
Un nido tardivo ma promettente
Trattandosi di un nido tardivo, i biologi stanno ora monitorando quotidianamente il sito per verificare l’eventuale schiusa di altre uova. Le temperature più basse di ottobre potrebbero rallentare lo sviluppo embrionale, un fenomeno noto e già osservato in altre nidificazioni autunnali nel Mediterraneo.
Nonostante questo, il ritrovamento dimostra ancora una volta la resilienza della Caretta caretta e la sua crescente capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici e ambientali.
Educazione e sensibilizzazione
Il successo dell’intervento è stato possibile anche grazie all’intensa attività di educazione ambientale e sensibilizzazione condotta dal CRAMA e dall’Osservatorio del Mare di Cala Reale, che da anni promuovono comportamenti corretti e responsabili tra visitatori e residenti.
Il presidente del Parco, Gianluca Mureddu, e il direttore Vittorio Gazale hanno espresso grande soddisfazione per il ritrovamento, definendolo “un segno di speranza per la biodiversità marina e un riconoscimento al lavoro congiunto di operatori, volontari e cittadini attenti”.