L’ascesso auricolare è un’infezione che colpisce con maggiore frequenza le tartarughe acquatiche e palustri, mentre raramente vien diagnosticata tra le tartarughe di terra.
L’ascesso si manifesta tramite un evidente gonfiore (ad uno o ad entrambi i lati del capo) causato dalla presenza di pus, costituito per la maggior parte da neutrofili, cioè da particolari globuli bianchi con funzione di difesa dalle infezioni batteriche.
Anche se ancora non è del tutto chiaro il perchè le tartarughe siano così suscettibili agli ascessi auricolari, una delle principali cause è stata individuata nella mancanza della vitamina A nella loro dieta (Ipovitaminosi A). Infatti, tale vitamina è importante per la rigenerazione delle cellule epiteliali delle vie respiratorie ed una sua carenza porta ad un processo di trasformazione delle cellule dell’orecchio, che dà luogo all’accumulo di detriti e di granulociti.
Altre possibili cause possono essere:
- acqua non opportunamente filtrata. La presenza eccessiva di feci, di urina, di batteri e di organismi fungini può causare irritazioni alla pelle con successivi danni al canale uditivo.
- assenza di raggi uvb non filtrati. Senza di essi, le tartarughe non sintetizzano la vitamina D3 e di conseguenza non assorbono il calcio, creando squilibri al metabolismo ed al sistema immunitario.
- allevamento a temperature inadeguate e stress ambientale (habitat ristretto, assenza di area basking, sovraffollamento, troppa manipolazione) portano ad un indebolimento del sistema immunitario.
In presenza di un ascesso, la prima cosa da fare è trasferire la tartaruga in un luogo pulito ed asciutto, contattare poi quanto prima un veterinario esperto in rettili per richiedere un appuntamento per la rimozione chirurgica.
L’operazione vien effettuata dopo aver sedato o anestetizzato localmente l’esemplare e consiste nell’apertura, tramite bisturi, della membrana che ricopre il canale uditivo. A questo punto si procede prima con l’asportazione del pus, che risulterà avere una consistenza simile a quella della ricotta, e poi con la pulizia del canale tramite l’utilizzo di una soluzione antisettica.
Il post-operatorio varia in base al livello di propagazione raggiunto dall’infezione e dal tipo. Nella maggior parte dei casi, si consiglia di tener per quanto più tempo possibile la tartaruga all’asciutto. Mentre per quanto riguarda l’antibiotico, può essere in pomata da applicare sulla ferita, in soluzione orale da mischiare al cibo oppure in soluzione da iniettare.
E’ molto importante inoltre, garantire sempre acqua pulita, non solo per favorire la guarigione ma anche per evitare la comparsa di un nuovo ascesso.