Il Mar Mediterraneo è frequentato da centinaia di migliaia di tartarughe marine, di cui la maggior parte appartenenti alla specie Caretta caretta. Se restringiamo l’areale alle acque al largo delle coste italiane, la presenza di esemplari delle specie Chelonia mydas e Dermochelys coriacea si riduce tantissimo, con pochissimi avvistamenti all’anno.
Nonostante il riscaldamento della superficie marina stia spingendo le tartarughe marine sempre più a occidente nel Mar Mediterraneo, prova ne è il clamoroso tentativo di nidificazione di una tartaruga verde registrato in Calabria pochi giorni fa, per quanto riguarda le tartarughe liuto al momento non sembra essere aumentata la percentuale di esemplari rinvenuti nelle nostre acque.
Dal 2019 ad oggi, sono state meno di dieci le Dermochelys coriacea in vita osservate in mare o spiaggiate in difficoltà e appena un paio quelle purtroppo già decedute, l’ultima proprio lo scorso giugno al largo di Ostia (RM). Se ci spostiamo più a sud, esattamente nella acque dell’arcipelago delle isole Eolie, fino a ieri gli avvistamenti dal 2004 erano stati solo tre ma stamani Emanuele Aprile Borriello e l’equipaggio dell’imbarcazione DBB si son trovati proprio accanto ad un esemplare di liuto.
L’enorme tartaruga galleggiava senza riuscire ad immergersi a causa di un cima con pallone, scarto dell’attività di pesca, che le si era attorcigliata attorno alla natatoia anteriore destra. Immediatamente è stata allertata la Guardia Costiera e il Pronto Soccorso Tartarughe Marine di Filicudi (ME) ma, nell’attesa, l’equipaggio ha tentato di liberare l’esemplare sofferente, riuscendo a tagliare il groviglio già prima dell’arrivo delle motovedette dei soccorsi e ridando la libertà alla povera tartaruga.