Le autorità del Directorate of Revenue Intelligence (DRI) e gli ufficiali forestali della divisione di Bhopal, nello stato federato indiano del Madhya Pradesh, dieci giorni fa hanno compiuto un importante passo in avanti nella salvaguardia della fauna autoctona, arrestando tre contrabbandieri coinvolti nel trasporto illegale di rare specie di tartarughe. In totale sono stati confiscati 575 esemplari, appartenenti alle specie Pangshura tentoria, Pangshura tecta e Hardella thurji.
I tre uomini sono accusati di aver violato vari punti del Wildlife Protection Act (WPA), istituito nel 1972 per la protezione di specie di animali e piante selvatiche, per la gestione dei loro habitat, per la regolamentazione e il controllo del commercio di animali selvatici, piante e prodotti derivati da essi.
Solo poche settimane fa, il DRI di Locknow, capitale dello stato indiano dell’Uttar Pradesh, aveva annunciato di aver salvato 679 esemplari baby di Pangshura tentoria, Pangshura tecta e Pangshura smithii in due distinte operazioni avvenute a distanza di appena 18 ore l’una dall’altra. L’ultimo sequestro in ordine di tempo è stato eseguito ieri mattina, con il fermo al casello di Mundali di tre uomini trovati in possesso di 351 cuccioli di Pangshura tentoria diretti a Bangalore, la capitale dello stato indiano meridionale di Karnataka.
Le due operazioni di inizio e fine febbraio rappresentano le più grandi misure messe in campo per il salvataggio di animali da parte dell’agenzia, dopo che nel 2022 le è stato affidato il compito di frenare il bracconaggio. Con l’aiuto della State Tiger Strike Force, i funzionari hanno effettuato diversi sequestri e arrestato i trafficanti individuati in possesso di specie protette, in quella che è stata denominata “Operation Tortoise“.