Durante il mese di luglio dello scorso anno, Acciaroli, piccola frazione balneare di Pollica (SA), fu scelta dalle future mamma Caretta caretta per ben tre volte mentre in questo 2021 sembrava essere stata completamente esclusa.
Stamattina però è giunta la sorpresa grazie alla segnalazione di Beniamino, addetto alla pulizia proprio dell’arenile acciarolese. Ad effettuare l’ispezione della traccia presente all’interno dello stabilimento balneare “Lido Il Giglio Marino” è stata Erica Moura, volontaria di “Project Mare”, supportata da Daniela Guariglia, volontaria Legambiente. La conferma della presenza delle uova ha permesso di festeggiare così il raggiungimento di quota quaranta nidi nell’attuale stagione riproduttiva.
Questa comunque non è stata la prima sorprendente notizia della giornata arrivata dalle coste campane; infatti poco prima, i volontari dell’associazione “NaturArt” in pattugliamento sulla spiaggia di Capaccio Paestum (SA) avevano già segnalato una evidente traccia di risalita dal mare.
L’ispezione che ha confermato la prima storica deposizione su questo arenile è stata effettuata da Roberta Teti, borsista del CRTM “Anton Dohrn” di Portici (NA) e volontaria dell’ENPA Salerno. Lei stessa poi, insieme ad Erica, ha anche effettuato il trasloco dei nidi in punti più alti delle rispettive spiagge, poiché le uova (54 qui e 90 in Cilento) erano state deposte in prossimità della battigia.
Se la Campania sta meravigliando tutti gli “addetti ai lavori”, la Calabria settimana in settimana continua a confermarsi come la regione con più nidificazioni messe in sicurezza in questo 2021. Un grosso contributo al dato regionale è sicuramente da attribuire all’associazione “Caretta Calabria Conservation”, che ad oggi ha rinvenuto ben 38 deposizioni sulle 53 totali.
Numeri davvero notevoli se si pensa che dei circa 780 km di costa calabria, l’associazione ne monitora “appena” il 6-7 %. Risultati ottenuti grazie all’esperienza ultra-decennale messa in campo nei quotidiani monitoraggi a piedi, in sella alla FatBike elettrica e con l’aiuto del drone ma soprattutto grazie anche allo studio e alla conoscenza del territorio.
Esattamente un anno fa, post pandemia e senza alcun volontario, i nidi messi in sicurezza erano sette in meno, per un totale a fine anno di addirittura sessantasei deposizioni individuate. C’è chi scommette che si potrà raggiungere quota 70 e noi siamo tra quelli.. non resta dunque che attendere fiduciosi!