L’inquinamento luminoso lungo il Mediterraneo sta scoraggiando sempre di più le nidificazioni delle tartarughe marine. Infatti, come testimoniano le deposizioni di quest’estate, le Caretta caretta scelgono maggiormente le spiagge ed i litorali poco antropizzati.
Paradossalmente, il primo pericolo vitale per le neonate tartarughe è rappresentato proprio dalla luce artificiale proveniente dalle abitazioni costruite nelle vicinanze delle spiagge e quindi anche dall’illuminazione notturna degli stabilimenti balneari. Questo perchè, appena emergono dalla sabbia, le tartarughine istintivamente si dirigono verso il punto più luminoso che, senza l’intervento dell’uomo lungo le coste, è rappresentato dall’orizzonte marino e dal riflesso della luna sul mare.
Basti pensare che solo nell’ultima settimana ci sono stati quattro episodi in Campania ed uno in Sicilia che hanno disorientato le piccole Caretta caretta e purtroppo non sempre si è riuscito ad intervenire in tempo.
- A Palinuro (SA), durante la liberazione, un esemplare ha invertito il suo percorso verso il mare dirigendosi verso la strada attratto da un faro del lido balneare. Fortunatamente è stato visto e recuperato dai ragazzi del gruppo “TartaCazzari” presenti li con le tende.
- A Caprioli (SA) invece, due tartarughe sono ritornate verso la spiaggia dopo aver già preso il largo. Una è stata recuperata e liberata in mare aperto con l’aiuto della Capitaneria di Porto, mentre la seconda è stata preda dei gabbiani.
- A Palinuro (SA) sono stati individuati due nidi soltanto dopo la fuoriuscita dalla sabbia di alcune tartarughe. Purtroppo però, in entrambi i casi, accanto al cono di uscita erano presenti molte tracce che si dirigevano nel verso opposto al mare. Se i nidi fossero stati individuati al momento ella deposizione probabilmente si sarebbero salvate molte tartarughe.
- A Pozzallo (RG) sette piccoli esemplari sono ritornati a riva ed è stato necessario liberarli a tre miglia dalla costa per garantire loro il non-ritorno accidentale sulla spiaggia.
La soluzione ideale sarebbe quella di far ridurre la quantità di luce artificiale notturna, attraverso ordinanze comunali, in quelle zone costiere dove le nidificazioni delle tartarughe sono quasi una costante annuale. Ma anche la strada verso questa semplice soluzione è ancora lunga…