Se fine a qualche anno fa si poteva soltanto fantasticare su eventuali deposizioni di tartaruga marina su spiagge delle regioni dell’Italia centro-settentrionale, negli ultimi anni sta diventando sempre più una consuetudine identificare nidi in regioni come la Toscana, l’Emilia Romagna, le Marche e addirittura il Veneto e la Liguria.
Proprio sulle coste liguri, ieri mattina la signora Federica Turco ha riconosciuto le tracce lasciate da una tartaruga tra le sdraio dello stabilimento balneare “Piccolo Lido” ad Arma di Taggia (IM) e ha avvisato gli organi preposti, grazie anche alle locandine “Occhio alla traccia” lasciate nei vari stabilimenti dal team e dai volontari dell’associazione “Delfini del Ponente APS”.
Il gruppo GLIT (Acquario di Genova, Arpal, Università di Genova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale), insieme alla suddetta associazione, ha verificato la traccia che nel frattempo era stata recintata ed ha confermato la presenza delle uova e quello che al momento rappresenta il secondo nido dell’anno di Caretta caretta identificato sulle spiagge della Liguria.
Nella giornata di ieri però, non è stata soltanto questa la sorpresa ma sulle magnifiche spiagge del Salento sono state registrate in poche ore addirittura quattro deposizioni. La prima chiamata al personale del CRTM di Calimera (LE) è arrivata a mezzanotte dalla spiaggia antistante lo stabilimento balneare “Sunset Beach” di Torre Mozza, frazione di Ugento (LE). Giunti di corsa sul posto, ancora con gli abiti da sera, si sono goduti lo spettacolo della deposizione in diretta. Mai però avrebbero immaginato che alle ore 03, dopo soltanto un’ora di sonno effettuata, sarebbe arrivata una seconda chiamata che segnalava un’altra tartaruga in deposizione, stavolta a Marina di Mancaversa, frazione di Taviano (LE).
Una lunga notte che sembra finalmente terminata alle ore 04, con le teste che ritornano sui cuscini. Ma anche stavolta il sonno dura poco, esattamente fino alle ore 05:30, quando a seguito del monitoraggio dei “SEATURTLE Watcher” vengono individuate quattro tracce di emersione. Due di esse nascondevano le uova e così, a Torre San Giovanni (fraz. di Ugento) e a Torre Pali (fraz. di Salve) vengono messi in sicurezza e confermati rispettivamente il diciassettesimo e il diciottesimo nido salentino di quest’anno. Numeri da record!