La polmonite è una patologia assai diffusa tra le tartarughe, al punto da essere posizionata molto in alto nell’elenco delle cause di morte.
Ciò è dovuto alla struttura anatomica dei loro polmoni che, a differenza di quelli dei mammiferi, sono attraversati completamente dai bronchi e quindi l’infiammazione non viene circoscritta ma interessa l’intero lobo polmonare.
La sintomatologia si differenzia nelle varie fasi dell’infiammazione; infatti gli esemplari colpiti possono manifestare:
- letargia, con conseguente diminuzione dell’appetito
- scoli nasali e difficoltà respiratorie (dispnea)
- mucose grigiastre
- respirazione effettuata a bocca aperta
- emissione di suoni/sibili più o meno frequenti durante la respirazione
- (nelle acquatiche) nuoto inclinato in caso di interessamento di un singolo polmone, ove il lato più immerso è quello colpito dall’infezione. In questo caso la tartaruga avrà anche difficoltà ad andare sul fondo
Le cause devono essere ricercate principalmente nelle condizioni non idonee d’allevamento: temperature non adeguate alla specie, improvvise variazioni termiche, acquari/terrari senza ventilazione con conseguente picco d’umidità oppure acquari/terrari posizionati nei pressi di correnti d’aria (per es. sotto a finestre). Nelle acquatiche poi, bisogna evitare che la temperatura della zona basking sia inferiore a quella dell’acqua, se non di notte in cui deve esserci una natural escursione.
Ma l’insorgere della patologia può essere dovuto anche al contagio da parte di un altro esemplare malato e per questo è sempre consigliato un periodo di quarantena quando si acquista un’altra tartaruga. Con meno frequenza invece, la polmonite è conseguenza di altre patologie non trattate come l’obesità, la malnutrizione e la distocia con un gran numero di uova.
La prima cosa da fare nel caso in cui la vostra tartaruga mostri uno dei sintomi su descritti è quella di aumentare la temperatura di almeno un paio di gradi centigradi rispetto al range ottimale di quella specie, ciò serve a stimolare il sistema immunitario ed a mobilitare le secrezioni respiratorie. Se poi condivide il suo habitat con altri esemplari, è importante isolarla.
Dopo ciò, è necessario prenotare una visita presso un veterinario esperto in esotici, il quale indicherà la terapia migliore da seguire. Se la causa vien attribuita ad un batterio, si agirà con gli antibiotici (orali o iniettabili) e/o con l’aerosol. Invece, se è causata da un virus sarà più difficile da trattare.
Infine c’è da aggiungere che, oltre ai casi cronici, la polmonite può presentarsi anche in forma acuta, con nessun segno visivo evidente ma con deterioramento del tessuto polmonare. In questo caso è quasi impossibile salvare l’esemplare, in quanto la sintomatologia si presenta massimo due giorni del decesso.