Quando parliamo di tartarughe, con prolasso intendiamo la fuoriuscita di un organo attraverso l’apertura della cloaca, posta sulla parte inferiore della coda. Poiché la cloaca rappresenta un condotto unico di tre apparati (digerente, riproduttivo ed urinario), gli organi che possono subire un prolasso sono diversi, con maggior frequenza il pene e l’intestino.
Gli esemplari maschi delle tartarughe tendono a mostrare volontariamente il proprio organo riproduttivo e quindi non c’è da preoccuparsi se scompare nuovamente entro pochi minuti. Diversamente, se dovesse manifestarsi l’impossibilità di ritrarre correttamente il pene, l’esemplare va tenuto in isolamento (vasca/teca non condivisa o poggiato su fogli di scottex umidi). Inoltre, in caso di sporco posatosi sul pene, è possibile eliminarlo lavando l’organo molto delicatamente sotto un filo di acqua corrente fredda.
Per cercare di ridurre il gonfiore, si può provare a tamponare con molta attenzione il pene con impacchi di acqua e zucchero. Se questa operazione dovesse risultare inutile, sarà necessario recarsi da un veterinario esperto in rettili, il quale proverà a rimettere all’interno della cloaca l’organo, suturando poi quest’ultima. Nel caso invece il pene presenti dei grossi tagli, sarà necessaria l’amputazione.
Infine c’è da dire che raramente si riesce a risalire alla vera causa di un prolasso, anche se nella maggior parte dei casi è provocato da morsi o da ferite al pene in mostra, arrecate da altre tartarughe e/o dal contatto con oggetti taglienti. Può però manifestarsi anche a seguito di un’occlusione, di calcolosi cloacale, di una infezione batterica e/o parassitaria e di malattie neurologiche che possono causare il rilassamento dei muscoli della cloaca.
Si ringrazia per le foto: Russ Gurley, Taylor & Marshall Veterinary Surgeons ed il sito www.ashcroftvet.co.uk
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