Ad inizio gennaio, sul litorale di Giovinazzo (BA), fu trovato un esemplare di “Caretta caretta” decapitato e con segni di tortura sul carapace. Pochi giorni fa, in località Matinelle a Trani, una seconda tartaruga marina è stata portata a riva dalle onde anch’essa senza il capo.
L’ampia distanza temporale non aveva fatto pensare subito ad un collegamento tra i due episodi ma è bastato attendere pochissimi giorni per trovare validi motivi per accendere i riflettori su questa macabra pratica: gli esemplari decapitati tra Bari e Trani sono diventati cinque!
«Questa è una strage e i colpevoli la pagheranno cara» tuona Pasquale Salvemini, responsabile del Centro Recupero Tartarughe Marine del WWF Molfetta. Il CRTM ha creato una vera e propria rete di collaborazione con i pescatori locali, riuscendo negli ultimi anni a recuperare centinaia di esemplari in difficoltà. Purtroppo però, non tutti sono sensibili e già era giunta infatti la voce che qualcuno di loro uccidesse le tartarughe che restavano impigliate nelle reti perchè “porterebbero sfortuna“.
La denuncia di Salvemini si è velocemente diffusa tra gli amanti della natura e degli animali, grazie anche ai social, arrivando fino ai piani alti della Regione Puglia. E’ l’assessore all’Ecologia, Gianni Stea, a diffondere la seguente nota sulla vicenda: “La Regione Puglia raccoglie e fa propria la denuncia che arriva da Pasquale Salvemini dopo il ritrovamento della quarta carcassa di tartaruga […]. E annuncio che se il reato sarà accertato e i colpevoli individuati chiederò che la Regione possa costituirsi parte lesa“.