In tre diversi eventi, gli uomini della “Fiscalia General de la Republica” (FGR) e della “Guardia Nacional” (GN) hanno sequestrato un totale di trentanove alligatori, otto tartarughe e due camaleonti.
Il primo blitz è scattato in una base taxi del comune di Villaflores, nello stato messicano del Chiapas, dopo che le autorità locali hanno ricevuto una segnalazione anonima, che denunciava il trasporto all’interno di un contenitore di polistirolo, nascosto in un frigo portatile, di diversi baby alligatori.
Al “San Luis Potosí International Airport” invece, durante un normale controllo di routine ai pacchi depositati presso una compagnia di corrieri, i membri della GN hanno trovato otto “Rhinoclemmys areolata” camuffate all’interno di altrettanti calzini. La spedizione era diretta a San Juan del Río, nello stato di Querétaro, dunque a 500 km di distanza (in linea d’aria) dalla località di partenza situata a Solidaridad, nello stato di Quintana Roo.
I due camaleonti sono stati trovati sempre presso una compagnia di corrieri ma al “Querétaro International Airport“, quindi nello stato in cui erano dirette le tartarughe. Stavolta gli animali, rinchiusi all’interno di una scatola di cartone in condizioni fisiche precarie, sono stati fiutati da un cane molecolare addestrato all’individuazione di armi, droga e denaro.
In Messico il possesso di un animale esotico autoctono come animale domestico è regolato dal “Reglamento de la Ley General de Vida Silvestre“. Per il rilascio di un’autorizzazione a tale possesso, la normativa richiede che il Semarnat (Secretariat of Environment and Natural Resources) riceva dal futuro proprietario una relazione sulle eventuali cure richieste da tale specie e sull’ambiente in cui verrà allevata. Ovviamente, come è immaginabile, nessuno degli rettili sequestrati era accompagnato da un documento per il legale possesso.