Lo scorso 13 luglio, sulla spiaggia di Sabaudia (LT), i volontari della rete “TartaLazio” hanno segnalato il ritrovamento dell’allora secondo nido dell’arenile sabaudiano e ottavo regionale. Le 131 uova deposte all’interno di uno stabilimento balneare e a pochi metri dalla battigia, furono traslocate in una posizione migliore dal personale autorizzato.
Purtroppo però la violenta e inattesa mareggiata che ha colpito le coste dell’Italia centromeridionale a fine agosto ha messo in serio pericolo la schiusa, nonostante la nuova camera d’incubazione fosse stata ricreata a una distanza di sicurezza. Il 28 agosto dunque, si è dovuto intervenire d’urgenza e trasferire le 126 uova ancora in ottimo stato presso il Lab.Ter. (Laboratorio territoriale di educazione ambientale) del Parco Riviera di Ulisse.
I naturalisti specializzati hanno posizionato con estrema attenzione tutte le uova in un’incubatrice appositamente allestita presso la Banca del Germoplasma del Pino d’Aleppo e dopo appena tre giorni le prime si sono aperte, dando così il via alla nascita di ben 103 piccole tartarughe marine.
Questo evento rappresenta un risultato di estrema importanza per la conservazione della specie, poichè è la prima volta che avviene una schiusa in incubatrice nella regione Lazio e inoltre, la percentuale di uova schiuse ha quasi raggiunto l’82%, una quota decisamente alta per questo tipo di animali.