Sorvegliate da turisti, da attivisti e da un cane da guardia di nome “Lulu“, una nuova generazione di tartarughe marine “Lepidochelys olivacea” procede verso il mare da una spiaggia che affaccia sul Pacifico, dove cresceranno per poi ritornare un giorno su questa stessa spiaggia a deporre.
Le minuscole tartarughe si sono dirette con determinazione verso il mare, guidate dall’istinto naturale ma sono comunque state aiutate dai volontari che le hanno avvicinate alla battigia con dei contenitori. Solo nel 2017 sono state aiutate a raggiungere l’acqua ben 35.000 piccoli esemplari.
Tutto questo è cominciato dieci anni fa, quando una coppia americana residente nelle cittadina balneare messicana di Sayulita, Erik e Odette Jorgensen, notò durante una passeggiata sulla spiaggia alcune tartarughe marine che risalivano per deporre le proprie uova, ma poco tempo dopo la coppia vide che i nidi erano stati saccheggiati da mano umana.
«Ho dato il via al programma 10 anni fa dopo aver visto 15 esemplari deporre molto vicini al mio cortile e in due giorni ogni singolo nido era stato aperto e depredato», ha detto Erik. «Ho così deciso di far partire un programma di protezione dei nidi».
Quando le tartarughe vengono scoperte a deporre le uova nella seconda metà dell’anno, i volontari raccolgono rapidamente le uova e le trasferiscono in un’area protetta, proprio di fronte al bar di Jorgensen, dove Lulu, un cocker bianco e marrone di medie dimensioni, veglia su di loro quando non ci sono gli attivisti.
«Ogni anno proteggiamo circa 400 nidi», ha detto Maria Alejandra Aguirre, una biologa marina che lavora con il progetto. «Nel 2012 però, abbiamo protetto un numero record di nido, infatti sono stati più di duemila»
La spiaggia di Sayulita fa ora parte dell’associazione civile denominata “Red Tortuguera AC“, che ha cinque campi simili in diverse parti dello stato messicano di Nayarit, ma questi campi dipendendono interamente dai volontari e dalle donazioni.