Con il numero di deposizioni registrate in Italia negli ultimi anni, difficilmente verrebbe da pensare che prima del 2019 il totale dei nidi individuati in una singola stagione di nidificazione era di norma al di sotto di quota cento. Quest’anno invece, sia nelle più importanti aree di deposizione della Caretta caretta e sia in quelle che sono state poco o per nulla scelte nella recente storia documentata, si son verificati episodi in cui proprio “le centinaia” sono state ricorrenti.
Nei circa cento km di costa ionica reggina monitorata dall’associazione “Caretta Calabria Conservation” sono stati messi in sicurezza oltre cento nidi. Numeri altissimi anche sulla costa sud orientale della Sicilia, dove soltanto tra le province di Siracusa e Ragusa sono stati identificati oltre centoventi deposizioni dalla biologa marina Oleana Olga Prato, operatrice del “Progetto Tartarughe” del WWF Italia, e dai volontari da lei formati.
Grazie all’estensione delle zone monitorate, anche in Campania nel 2024 sono stati circa cento i chilometri pattugliati dai partner del progetto “CARETTAinVISTA”, in cui sono stati individuati esattamente 104 nidi. Tra questi, diversi hanno avuto una super schiusa con un centinaio di baby tartarughe sbucate da ognuno, con il miglior risultato riscontrato sulla spiaggia di Palinuro, frazione di Centola (SA), dove sono nate 127 piccole Caretta caretta tutte insieme la prima notte.
Ma le schiuse sorprendenti nei numeri e nelle percentuali di nascite non si sono limitate alle regioni già citate. In particolare, in seguito al digging effettuato dal Prof. Marco Zuffi dell’Università di Pisa e dalla Dr.ssa Ilaria dalle Mura di ARPAT al nido di Poveromo, frazione di Massa, gestito dagli operatori del WWF Massa Carrara, è stato accertato che le uova schiuse sono state ben 117, cifra record per la Toscana.
Nella recente storia documentata inoltre, non ci sono dati che confermano schiuse di tartarughe sulle spiagge della Liguria anche se nel settembre 2021 furono rinvenuti tre hatchlings deceduti a Finale Ligure (SV), senza però riuscire a risalire alla posizione esatta della camera d’incubazione. Quest’anno invece, con ben cinque nidi individuati, la nascita delle tartarughine è stata decisamente molto attesa e seguita e fortunatamente la prima di queste deposizioni ha avuto un successo di schiusa del 92.5%, con 110 uova schiuse su 119 totali. Attualmente è in schiusa anche il secondo dei nidi liguri, esattamente quello individuato ad Arma di Taggia (IM) il 27 giugno scorso, e dal quale sono già nate oltre 80 Caretta caretta secondo i dati diffusi dall’associazione “Delfini del Ponente APS” e dal GLIT (Acquario di Genova, Arpal, Università di Genova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale).
In attesa di eventuali altre due schiuse da nidi non noti sulle spiagge pugliesi, che porterebbero il totale regionale esattamente alla cifra tonda di 100, nei 103 giorni che hanno separato la prima deposizione avvenuta il 23 maggio in Sicilia dall’ultima accertata in Sardegna il 3 settembre, sono stati centinaia i volontari che hanno affiancato gli esperti nelle dodici regioni italiane interessate da almeno una nidificazione e non può che andare anche a loro il nostro ringraziamento, in quanto figure importantissime per la salvaguardia della specie e per la sensibilizzazione della popolazione su un tema che dovrebbe essere caro a tutti.