La stagione di nidificazione di tartaruga marina in Italia sembra partita col botto sia rispetto allo scorso anno, quando dal 9 giugno al 15 giugno non fu trovato nemmeno un nido e si era fermi a quattro, e sia rispetto all’anno (2021) del record italiano, quando le deposizioni messe in sicurezza erano “appena” sei.
Ieri è stata una giornata intensa, iniziata male col temporale che ha colpito le coste campane e che ha impedito il monitoraggio, ma continuata e conclusasi nel migliore dei modi. Infatti, a distanza di un mese dalla prima emersione dell’anno, finalmente una tartaruga si è decisa a deporre nella culla calabrese delle nidificazioni, nel sud della cosiddetta Costa dei Gelsomini che ogni anno ospita diverse decine di nidi.
Grazie al monitoraggio quotidiano effettuato anche con l’utilizzo di un drone, il personale dell’associazione “Caretta Calabria Conservation” ha individuato e messo in sicurezza il secondo nido calabrese, esattamente deposto sulla spiaggia del comune di Bovalino (RC). Passano poche ore e dalla Sicilia arrivano ben due novità, che fanno avanzare a passo ancora più spedito questa regione verso la leadership oramai indiscussa (già 12 nidi).
La prima traccia è stata segnalata dal signor Stefano Boschi, il quale mentre passeggiava in battigia sulla spiaggia di Portopalo di Capo Passero (SR), in località Isola delle Correnti, ha riconosciuto le tracce grazie ai poster distribuiti negli anni precedenti. La seconda traccia è stata invece rinvenuta da Riccardo, operatore di pulizia catanese, il quale è oramai esperto nel riconoscimento del passaggio delle tartarughe sull’arenile.
In entrambi i casi, a effettuare l’ispezione per aver la certezza della presenza delle uova, è stata la biologa marina e operatrice del “Progetto Tartarughe” del WWF Italia, Oleana Olga Prato. Ci teniamo a precisare come è stato di fondamentale supporto anche il ruolo dei volontari Diego e Antonino, i quali hanno messo in sicurezza la body pit rinvenuta a Catania, nell’attesa dell’arrivo della biologa.
L’ultima notizia di ieri è arrivata dalle coste laziali, dove ci si attendeva un nido da giorni, visto che nella serata tra lunedì e martedì due esemplari furono disturbati e dunque non riuscirono a deporre rispettivamente sulla spiaggia di Ostia, frazione di Roma, e su quella di San Felice Circeo (LT).
Proprio sul litorale sanfeliciano, ieri pomeriggio sono state segnalate delle evidenti tracce riconducibili all’emersione di una tartaruga marina. Sul posto è intervenuto il personale della Rete Regionale “TartaLazio“ che, dopo aver verificato la presenza delle uova, ha effettuato la traslocazione delle tantissime uova, esattamente 140, poichè deposte a una distanza dal mare per niente sicura.
Le belle notizie però non si sono fermate alla giornata di ieri ma stamani sono rimbalzate da una regione all’altra. La prima conferma è arrivata dalla Campania, dove i volontari dell’associazione “NaturArt“, partner del progetto “CARETTAinVISTA” della SZN di Napoli, hanno rinvenuto tracce sulla spiaggia di Eboli (SA).
Sull’arenile sono giunte Roberta Teti e Marianna Farina, borsiste della SZN “Anton Dohrn”, le quali autorizzate con deroga al DPR 357/97 hanno effettuato l’ispezione e confermato il terzo nido campano del 2023. Il secondo squillo è arrivato dalla Calabria, sempre dalla Costa dei Gelsomini, dove si è ripetuta la medesima scena di ieri, con l’individuazione da parte del personale dell’associazione “Caretta Calabria Conservation” di una traccia durante il quotidiano monitoraggio della costa ionica reggina.
Dunque oggi 16 giugno, giornata in cui si celebra il “World Sea Turtle Day”, la Calabria e la Campania confermano la presenza di tre nidi a testa sulle proprie spiagge, contribuendo al totale italiano che è attualmente di 19 deposizioni individuate e messe in sicurezza. Ma potrebbero esserci ancora altre novità dal fronte siciliano, dove si attendono nuove ispezioni di tracce segnalate poche ore fa.