Che la stagione riproduttiva delle tartarughe marine in Italia quest’anno fosse straordinaria, lo si poteva già dedurre dai numeri più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo degli anni passati. Ieri mattina però, è stata annunciata addirittura la prima deposizione della recente storia documentata su una spiaggia dell’Emilia Romagna.
Era poco prima di mezzanotte quando una segnalazione della capitaneria di Porto di Ravenna ha attivato la macchina organizzativa del CESTHA, che con i propri biologi si è precipitata sulla spiaggia di Milano Marittima, frazione di Cervia (RA), dove hanno trovato un esemplare di Caretta caretta intento a ricoprire la camera d’incubazione. A quel punto è stato necessario l’intervento dell’associazione “TAO” (Turtles of the Adriatic Organization), che col proprio team capitanato dal Presidente Andrea Ferrari hanno verificato la presenza delle uova (ben 96) e messo in sicurezza l’area.
Un’altra regione che ha vissuto momenti di pura gioia è stata la Sicilia, con sette nidi individuati tra il tardo pomeriggio di venerdì e la notte appena trascorsa. La prima deposizione è avvenuta alle ore 18:30 sulla spiaggia di Portopalo di Capo Passero (SR), in località Isola delle Correnti, davanti agli occhi increduli di Ada Valastro e i suoi bimbi. La signora ha subito segnalato tale evento alla sua vicina Martina Bruschi, la quale ha avvertito la biologa marina Oleana Olga Prato, che a sua volta ha chiesto ai volontari Marzia Marzano e Stefano Boschi di recarsi sul posto per assicurarsi che tutto procedesse in tranquillità e per poi mettere in sicurezza l’area.
Sabato mattina invece, è stata la volta delle spiagge agrigentine di Porto Empedocle e di Sciacca e della spiaggia ragusana di Modica. La prima segnalazione di tracce è arrivata alle stato ore quattro del mattino da parte di Leonardo Bonamico, pescatore e volontario WWF. Sulla spiaggia empedoclina è giunto Gino Galia del “Progetto Tartarughe WWF Italia”, il quale ha effettuato l’ispezione e confermato la presenza delle uova.
Dopo qualche ora, l’operatore Andrea di Raimondo ha segnalato la presenza di una tartaruga marina al collega (e volontario per la ricerca dei nidi) Giuseppe Arena, il quale con un giro di chiamate è riuscito a mettere su un team per proteggere il presunto nido sulla spiaggia di Marina di Modica (RG). L’ispezione della traccia è stata effettuata dalla biologa del WWF Prato, che ha prima confermato la ventiquattresima deposizione siciliana dell’anno e ha poi effettuato il trasloco delle uova in un punto più lontano dalla battigia.
L’ultima nidificazione confermata sulle coste della più grande isola italiana nella giornata di sabato è stata quella sulla spiaggia di Sciacca, in località Capo San Marco. Qui Filippo, residente della zona, ha visto uno dei suoi cani fermarsi in un punto preciso dell’arenile e non voler andare via. Avvicinatosi si è reso conto che quelle tracce erano riconducibili a quelle di una tartaruga e ha subito contattato il personale della Riserva Naturale Orientata “Torre Salsa“, che ha confermato la nidificazione.
Questa però, non è stata l’unica tripletta proveniente dalla Sicilia ma domenica si è ripetuta la stessa identica scena, con un nido messo in sicurezza sia nell’agrigentino, sia nel trapanese e sia nel ragusano. Il primo è stato trovato dalla volontaria del WWF Sandra Bennici su una delle più belle spiagge di Licata (AG), esattamente la cosiddetta “Pisciotto“, ed è stato messo in sicurezza da Gino Galia. Nella meravigliosa cornice di San Vito Lo Capo (TP) invece, è stato un turista a segnalare con foto e video al WWF la deposizione di una tartaruga marina. Infine, nella frazione modicana di Maganuco, è stato Giuseppe Pedrolo a trovarsi a tu per tu con un esemplare in risalita dal mare. Qui la tartaruga ha prima scavato e riscavato e poi ha abbandonato dopo più di un’ora la zona, per fare in seguito ritorno su una spiaggia poco distante e deporre all’interno di uno stabilimento balneare.
Sono state altre tre le regioni interessate da nidificazioni negli ultimi due giorni, a cominciare dalla Calabria, dove il personale dell’associazione “Caretta Calabria Conservation” ha identificato e messo in sicurezza tre nidi sulle spiagge della cosiddetta Costa dei Gelsomini. Se ci aggiungiamo anche i due di venerdì e i cinque rinvenuti con il quotidiano monitoraggio tra il 15 e il 20 giugno, il totale delle deposizioni gestite da CCC tocca quota dieci.
Spostiamoci verso nord-ovest, a oltre 500 km di distanza in linea d’aria, e fermiamoci sulla spiaggia romana di Capocotta. Qui il personale della Rete Regionale “TartaLazio“ è intervenuto per mettere in sicurezza il quarto nido dell’anno ma soprattutto per traslocare le 86 uova del quarto nido deposto a soli pochi metri dalla battigia e dunque a rischio inondazione.
L’ultima notizia della giornata di ieri è giunta dalla spiaggia cilentana di Ascea Marina (SA). Questo piccolo comune della provincia di Salerno è stata meta fissa delle tartarughe per la deposizione delle proprie uova fino all’estate 2021, prima di veder lo scorso anno il conteggio restare fermo sullo zero. Ieri sera però, i gestori dell’Olimpia Cilento Resort hanno tempestivamente comunicato al personale del progetto “Life Turtlenest” la presenza di una tartaruga marina intenta a scavare tra i loro ombrelloni. Sulla spiaggia asceota è giunta Roberta Teti, borsista della SZN “Anton Dohrn” di Napoli, che ha messo in sicurezza l’area di deposizione e ricevuto la massima disponibilità da parte del resort per l’organizzazione di qualsiasi evento di sensibilizzazione.