Tra il 18 e il 21 maggio scorso, nel territorio che comprende i comuni di Capena (RM) e Morlupo (RM), sono stati segnalati ben due esemplari di tartaruga azzannatrice che vagavano per le strade cittadine. Passano poco più di dieci giorni, esattamente il 2 giugno, e la storia si ripete con una terza Chelydra serpentina rinvenuta da una donna proprio sulla statale che unisce i due comuni romani.
Nell’ultimo mese le ipotesi sono state diverse, con però l’idea sempre più viva che questa specie abbia iniziato a riprodursi senza difficoltà nelle acque del Tevere, soprattutto nell’area settentrionale della capitale. A distanza di un mese, domenica 2 luglio, un quarto esemplare è stato segnalato in località Sterpareti, dunque ancora nel comune di Morlupo.
La presenza del rettile è stata comunicata alla Stazione Carabinieri Nucleo Forestale di Sant’Oreste (RM), il cui comando è intervenuto sul posto insieme al naturalista zoologo Andrea Lunerti, consultato già per i tre precedenti casi. La Chelydra è stata catturata e consegnata al Centro di Recupero Fauna Selvatica, ove resterà fino a quando non si sarà rimarginata la ferita sul capo e fino a quando l’Autorità Giudiziaria non si sarà espressa sulla futura collocazione.
«Stiamo ricostruendo una specie di puzzle e ci stiamo allontanando dall’ipotesi dell’abbandono mentre valutiamo fortemente la teoria che queste tartarughe provengano da una stessa schiusa» ha riferito l’esperto Lunerti in un’intervista al “Messaggero“.