Sono passati circa sette mesi da quando il sindaco di Lucinasco (IM) ha disposto la chiusura del laghetto comunale, a seguito di una presunta contaminazione di Salmonella e soprattutto dopo varie segnalazioni riguardo enormi tartarughe avvistate all’interno dello specchio d’acqua.
In realtà il primo episodio che ha scosso questo piccolo comune in provincia di Imperia è stato registrato oltre un anno fa, esattamente il 18 giugno 2020, quando i Carabinieri del Nucleo Forestali di Pontedassio (IM) recuperarono un esemplare di Chelydra serpentina, abbandonato proprio in tale laghetto.
Al ritrovamento di questa pericolosa “tartaruga azzannatrice”, sono seguiti i due avvenuti a distanza di pochi giorni dal primo, con protagoniste altre due grosse testuggini palustri, di cui una appartenente alla stessa specie e la seconda all’altra specie di cui in Italia è vietata la detenzione, la Macrochelys temminckii.
Nei giorni scorsi, a seguito delle operazioni di svuotamento e pulizia del laghetto effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, sono state recuperate addirittura altre sei pericolose tartarughe. Il comunicato stampa non specifica la specie ma utilizza per tutte il nome comune di “azzannatrici”, anche se in una delle foto diffuse si riconosce benissimo una Macrochelys temminckii, comunemente detta “tartaruga alligatore”.
Le due specie sono tra quelle la cui detenzione è vietata (tranne per limitate eccezioni), poichè inserite tra gli animali che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica. Il ritrovamento di un numero così elevato di esemplari in un comune di appena 285 abitanti è del tutto allarmante e lascia presupporre ad un abbandono di massa da parte di un privato cittadino che illegalmente le deteneva.