Le acque del Mar Mediterraneo che circondano la nostra penisola sono frequentate da tre delle sette specie di tartaruga marina esistenti al mondo: la comune Caretta caretta, l’unica a nidificare sulle spiagge italiane, la Dermochelys coriacea, decisamente rara da avvistare qui poichè preferisce acque più calde e temperate, e infine la Chelonia mydas, che negli ultimi anni viene sempre più spesso segnalata, complice anche il riscaldamento dei mari.
Mercoledì mattina, 29 novembre, le reti di un peschereccio in attività a largo della costa salentina hanno intrappolato per errore proprio un giovane di quest’ultima specie. Grazie però alla tempestiva segnalazione alla Guardia Costiera di San Foca di Melendugno (LE), la tartaruga verde è stata prontamente affidata al personale del Centro Recupero Tartarughe Marine di Calimera (LE).
Dopo il periodo di stasi post schiuse, la struttura si riattiva con il primo ospite della stagione fredda decisamente “speciale”. Per il centro che è parte del Museo di Storia Naturale del Salento, questa è la quarta Chelonia mydas dall’inizio dell’anno e segue la piccola recuperata il 16 febbraio sempre a San Foca, un altro giovane esemplare trovato in difficoltà nelle acque di Otranto (LE) a inizio marzo e una terza tartaruga purtroppo arrivata già senza vita.