Raine Island è una grossa barriera corallina che si estende per 32 ettari nel nord-ovest del Queensland, in Australia, ed è il più grande e importante sito di nidificazione al mondo per le tartarughe verdi (Chelonia mydas).
Studi effettuati da ricercatori della University of Queensland cercano di venire a capo del motivo per il quale il numero di uova schiuse di tartaruga è notevolmente diminuito. La supposizione è dovuta alla teoria della “safety in numbers”, ovvero che un numero limitato porterebbe ad un maggiore controllo della specie.
Questa teoria potrebbe apparire contraria alla stessa idea di ripopolamento ma, pur avendo un’ampia spiaggia protetta da corallo e priva di predatori terrestri, il tasso di schiuse è inferiore al 30% e molti sono i piccoli che muoiono allo stato di embrione durante i primi periodi di incubazione.
Inizialmente la causa era stata attribuita alle mareggiate che invadevano i nidi e quindi fu sollevato un tratto di spiaggia di 1-1,5 metri ma nonostante ciò i tassi di schiusa rimasero bassi quell’anno. Tuttavia, nel corso dell’anno successivo, il successo di schiuse era quasi raddoppiato.
Cos’è cambiato?
«Un minor numero di tartarughe aveva nidificato sulla spiaggia quell’anno» spiega il Dr. Booth, suggerendo appunto come un’elevata densità stava limitando i tassi di schiusa. L’ipotesi del Dr. Booth è legata al rapporto numero di nidi/ossigeno disponibile; un maggior numero di nidi infatti significherebbe che i livelli di ossigeno sotto la sabbia calerebbero più rapidamente portando ad una potenziale asfissia degli embrioni. Inoltre l’elevato numero di nidi determina un aumento di microorganismi patogeni.
Il Dr. Booth vuole dimostrare la sua teoria inserendo delle pompe d’aria all’interno dei nidi aumentando così il tasso d’ossigeno, poiché le proprietà fisiche della sabbia stessa non sono in grado di soddisfare la necessità di ossigeno per un numero eccessivamente elevato di nidi. Se l’ipotesi dovesse essere corretta si potrebbe risolvere il problema ed inoltre darebbe una visione nuova all’ecologia di popolazione.