Sono trascorsi ventisette anni da quel 19 aprile 1996, giorno in cui entrò in vigore il Decreto Ministeriale che vietava il possesso di due specie di tartarughe d’acqua dolce, classificandole come “animali che possono costituire pericolo per l’incolumità pubblica”, la Macrochelys temminckii e la Chelydra serpentina.
Nonostante il lungo lasso di tempo decorso, di tanto in tanto vengono ancora rinvenuti esemplari di entrambe le specie che vagano per le aree urbane italiane o che sbucano improvvisamente in uno specchio d’acqua cittadino. L’ultimo episodio risale a due mesi fa, quando in un canale della provincia di Torino fu rinvenuto un esemplare di Macrochelys temminckii, specie nota come “tartaruga alligatore”, di circa 40 cm di lunghezza.
A destare scalpore però, sono stati i ben cinque esemplari di Chelydra serpentina rinvenuti nella provincia romana dal 18 maggio a giovedì 5 ottobre. Le prime quattro “tartarughe azzannatrici” sono state trovate tutte in appena 45 giorni e in due comuni limitrofi nell’area settentrionale della capitale, precisamente sulle strade che collegano Capena (RM) con Morlupo (RM).
A inizio luglio sembrava essersi arrestato tale fenomeno ma pochi giorni fa ecco una nuova segnalazione: una Chelydra serpentina di soli 30 cm di lunghezza è comparsa nelle acque della Palude di Torre Flavia, area naturale protetta che si estende nei comuni di Ladispoli (RM) e Cerveteri (RM).
Viste le dimensioni ridotte dell’esemplare, la tartaruga potrebbe essere stata abbandonata dopo essere stata illegalmente acquistata o addirittura essere frutto di riproduzione da esemplari diventati wild, dopo essere stati abbandonati negli anni passati e perfettamente adattatisi col passare del tempo. Non ci sono però ancora prove scientifiche di tali schiuse in Italia, anche se visti i sempre più frequenti ritrovamenti, è una pista da non escludere.
La Chelydra serpentina è stata affidata all’associazione ambientalista “Earth”. «Mancano strutture per accogliere le specie aliene la cui diffusione, per alcune specie, è un fenomeno piuttosto recente» ha spiegato a RomaToday Valentina Coppola, presidente dell’associazione.