Nel cuore dell’Amazzonia brasiliana, una scoperta straordinaria ha riacceso l’attenzione sul passato remoto delle civiltà indigene. A Fonte Boa, nello stato di Amazonas, la caduta accidentale di un albero sulle rive del Lago do Cochila ha portato alla luce un sito archeologico unico: sette urne funerarie ceramiche, alcune delle quali di dimensioni colossali, sepolte a circa 40 centimetri di profondità.
Il rinvenimento è avvenuto grazie alla comunità locale. Il pescatore Walfredo Cerqueira ha notato frammenti in ceramica affiorare dal terreno smosso dalle radici cadute, e ha immediatamente informato suo padre, Joaquim Silva, che ha allertato l’équipe scientifica dell’Instituto Mamirauá. Così è partita una delicata operazione di scavo e recupero, condotta in equilibrio su una piattaforma sospesa a oltre tre metri da terra.
Ma non si tratta solo di semplici urne: all’interno dei vasi – decorati con pigmenti rossi su una rara argilla verdastra – sono stati ritrovati resti umani e resti animali, tra cui pesci e tartarughe. Questa combinazione fa ipotizzare rituali funerari complessi, probabilmente accompagnati da offerte alimentari e simboliche, come accadeva in molte culture precolombiane.
In particolare, l’inclusione di tartarughe o loro parti in contesti funerari per gli indigeni nordamericani, come gli Irochesi e gli Anishinaabe, attribuiva un valore cosmico o musicale. Per i Maya invece, oltre al simbolismo cosmico, le tartarughe erano associate al mondo sotterraneo o alla Terra stessa e spesso i gusci erano interpretati come offerte simboliche legate al viaggio dell’anima.
Le urne trovate in Brasile, in particolare due di oltre 90 cm di diametro, sono diverse da quelle già note nella regione dell’Alto Solimões, e potrebbero appartenere a una cultura indigena ancora non identificata. Anche la presenza di una collina artificiale, costruita con strati di terra e ceramiche per evitare le inondazioni, suggerisce una sofisticata ingegneria ambientale e una profonda conoscenza del territorio da parte delle popolazioni antiche.
Attualmente le urne sono state trasferite via fiume al laboratorio archeologico di Tefé, dove verranno sottoposte a studi approfonditi e datazione al radiocarbonio. Il sito è oggetto di monitoraggio e ulteriori indagini.
Questa scoperta non solo offre nuovi tasselli alla complessa storia culturale dell’Amazzonia, ma evidenzia anche il ruolo cruciale delle comunità locali nella protezione del patrimonio e nell’attivazione della ricerca scientifica.
Credit foto in evidenza: Geórgea Layla Holanda