Lucinasco è un piccolo paesino in provincia di Imperia, in cui si stima che il numero di piante di ulivo presenti nel territorio comunale sia di ben duecento volte superiore a quello degli abitanti. Da circa sette mesi però, c’è anche altro a caratterizzare questo borgo situato a 500 metri slm: il laghetto comunale è diventato la casa di pericolose tartarughe.
Non è la trama di un film di Dario Argento o l’inizio di un racconto horror ma è la conseguenza dell’abbandono di alcuni esemplari di Macrochelys temminckii e di Chelydra serpentina da parte di uno o più cittadini che le allevavano illegalmente, dato che queste due specie sono inserite tra gli animali che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica.
Per fare chiarezze bisogna tornare indietro fino a giugno, quando in due giorni diversi furono rinvenute all’interno dello specchio d’acqua due tartarughe azzannatrice ed una tartaruga alligatore. Dopo diversi mesi di tranquillità, sono arrivate altre segnalazioni riguardo strani avvistamenti e così il sindaco ha interdetto la zona intorno al laghetto con nastro segnaletico ed ha fatto affiggere dei cartelli informativi, in cui oltre alla presenza di almeno una tartaruga pericolosa, si legge anche che è stata riscontrata all’interno dell’acqua una contaminazione di Salmonella.
Non appena le temperature lo permetteranno, insieme all’Istituto Zooprofilattico, il laghetto verrà svuotato, pulito e sanificato ed eventuali animali insidiosi verranno trasferiti in luoghi più consoni. Il sindaco Domenico Abbo ha il sogno di rivedere all’interno del laghetto i suoi ospiti naturali, come ad esempio le rane, e dunque non più esemplari di tartarughe abbandonate, come le decine di Trachemys scripta e simili ad oggi presenti.