Vanessa Lane, professoressa associata di Wildlife Ecology and Management presso la “Abraham Baldwin Agricultural College” in Georgia, è un membro dell’associazione “The Wildlife Society” con la passione per la pesca sportiva. Da tempo ha notato un’alta densità di esemplari di Trachemys scripta nei 68 laghetti della “Paradise Public Fishing Area” e si è chiesta se queste tartarughe stessero ingerendo una grossa quantità di ami.
Ha così deciso di lavorare con alcuni studenti universitari per testare se piccoli metal detector a basso costo, non più grandi di una torcia elettrica, potessero aiutare i ricercatori a rilevare il metallo ingerito da questi esemplari. Come si legge in uno studio pubblicato pochi mesi fa sul “Wildlife Society Bulletin“, il team è riuscito a catturare 426 tartarughe tra quelle cosiddette “dal ventre giallo” e altre tre specie.
Agitando sul loro corpo il metal detector, sono stati ricevuti segnali acustici positivi da 37 Trachemys scripta. «Avevamo una tartaruga che aveva ingerito tre ganci. Quindi, non ha imparato la lezione» ha detto la professoressa Lane.
In laboratorio questi esemplari sono stati sottoposti ai raggi X per verificare la reale presenza di ami e nell’86% degli esami la risposta è stata positiva. Anche un campione casuale di 69 esemplari tra quelli in cui i metal detector non avevano rilevato nulla, è stato sottoposto ai raggi X ed effettivamente nessuno aveva ingerito ami, dunque l’affidabilità totale degli strumenti utilizzati è stata del 95%.
La professoressa ha inoltre ipotizzato che i falsi positivi potrebbe non essere falsi ma quelle tartarughe potrebbero aver ingerito metallo a bassa densità che non risulta dalla radiografia, come per esempio l’alluminio. Ma comunque, nel complesso, i risultati mostrano che i metal detector portatili, relativamente economici, possono essere utili per trovare ami da pesca e altri oggetti metallici ingeriti dalle tartarughe.
Le Trachemys scripta non corrono alcun pericolo per la conservazione ed è improbabile che le popolazioni vengano colpite a causa di qualche amo inghiottito. In più, come affermato da un veterinario consultato per questo studio, la maggior parte degli esemplari sembrava relativamente sana ma tuttavia non è detto che questi numeri siano reali, in quanto altri esemplari potrebbero essere morti prima della cattura da parte dei ricercatori.
Questa tecnologia potrebbe però avere applicazioni più ampie, soprattutto con le specie di interesse conservazionistico presenti nell’area, come le tartarughe alligatore (Macrochelys temminckii), come alcune specie di storioni o come le salamandre giganti (Cryptobranchus alleganiensis).
Per maggiori informazioni: Using a handheld metal detector to detect ingested hooks and other metallic objects in freshwater turtles